sabato 11 febbraio 2012

industrial #1


Prese dei cartoni nel grande magazzino dei medicinali, dove erano ancora impilate e imballate grandi quantità di farmaci, oltre ad oggetti vari, di vetro, che servivano al loro confezionamento. Li trascinò fuori dal magazzino, lungo un sentiero di terra e erba, tra gli edifici con le finestre rotte e le porte abbattute, entrò in uno di essi e salì delle scale e arrivò al primo piano e davanti a lui si estendeva uno spazio enorme, pieno di detriti, fili tagliati, plastica bruciata, tubi caduti dal soffitto, sedie capovolte. Attraversò questo spazio, trascinandosi dietro i cartoni e alcuni piccioni, sentendo il rumore dei suoi passi, si mossero nell’aria, sbattendo le loro ali. Arrivò nella zona degli uffici, aveva ripulito una stanza dove ancora c’era un divano utilizzabile e aveva messo dei cartoni alle finestre, per impedire che entrasse il freddo. Quelli che si era portato dietro gli servivano per fare una sorta di materasso, sopra ci avrebbe messo delle coperte e sarebbe stato un buon posto per dormire. 
Si sedette sul divano e prese uno degli elenchi che aveva trovato all’interno degli armadi rovesciati nelle altre stanze. C’erano serie di nomi e serie di numeri. In altri poteva vedere lo schema di funzionamento di strane macchine, con le istruzioni per usarle. L’unico problema è che non comprendeva la lingua in cui queste istruzioni erano scritte. Passò alcune ore immerso in quelle figure. 
Arrivò la notte e il silenzio si fece più doloroso, mise dei pezzi di legna in una piccola stufa che aveva trovato in uno degli edifici, la canna passava per un buco circolare che aveva ritagliato nei cartoni che coprivano le finestre. I pezzi di legno erano ovunque all’interno della Fabbrica, la mattina ne raccoglieva quanti bastavano per passare la notte senza avere troppo freddo. Mangiò del cibo in scatola, riscaldato sopra la stufa. Ce ne era un intero magazzino ancora pieno. La scadenza di quei barattoli era lontana. Anche se il futuro era un concetto che la sua mente aveva smesso di elaborare. Bevve un sorso di acqua. 

Steso sul letto, la legna crepitava dentro la stufa, lui respirava lentamente e scendeva in profondità. Si mise in bocca una pasticca azzurra e chiuse gli occhi. La realtà apparve. 

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