Era difficile trovare nuovi posti dove nascondersi, per avere un po' di silenzio, una spazio quieto e lucente. Era difficile trovare questi posti nel mondo esterno, a volte mi bastava un albero o un prato, la danza delle foglie e il respiro dell’aria, quello dell’acqua, una spiaggia, le dune, la natura sembrava capire la mia anima e rispettarla. Era invece pericoloso muoversi per le strade, nelle case, in tutti quei luoghi dove camminavano e parlavano le altre persone.
Ero
arrivato sulla vetta di una montagna, l’aria era immobile e la mia mente
splendeva nella perfezione del vuoto, respiravo e splendevo, potevo osservare
il mondo che si disegnava dove la montagna toccava la terra, era distante,
minuziosamente particolareggiato e brillava della stessa luce della mia mente,
tutto era quieto e silenzioso, ero immobile e assorto, un placido lago alpino,
ci sono stati dei giorni, un tempo, in cui ero un bambino e camminavo per
sentieri di montagna, un confortevole senso di protezione, mia madre e
mio padre erano dietro di me e per quanto mi sforzi di tornare su quel
sentiero, in quella calma, ho la certezza che si tratti solo di una illusione,
non esistono più quelle persone ma solo la malinconica sensazione di qualcosa
di perso e che vorresti, per un attimo, ancora vivere, giusto per
renderti conto che crescere non sarà la realizzazione delle
promesse quanto il loro inevitabile tradimento.
Mio padre mi prende per mano e proseguiamo insieme, mi
raccontava molte storie prima di addormentarmi, pronuncio il suo nome nel cuore
della notte, da adulto, adesso, seduto su una poltrona di pelle alle
quattro di mattina, per un attimo sono da solo in questa stanza, ho lasciato il
fuoco di un accampamento e le stelle e la luna e i suoni dei piccoli tamburi, i tuoi occhi d’ebano e il velo sui tuoi capelli, c’era una luce accecante sulle
pareti bianche della stanza, ero disteso nudo in quella gloria, il cazzo duro e fuori dalla finestra c’era la forma di una chiesa, ho parlato con
dio, non è stato un grande dialogo, ma ero vivo e pulsavo di sangue e sperma,
ogni alba-ogni tramonto, sulla vetta della montagna, seduto nella posizione del
loto, il tempo scorreva insieme a me, senza bisogni, senza preoccupazioni,
erano momenti di incredibile intensità, ad occhi chiusi, ad occhi aperti, nulla
cambiava, eri tu quella montagna.
Nessun commento:
Posta un commento