mercoledì 21 marzo 2018

Cymru #23

I ricordi che l’estate portava con sé ed erano i colori, gli odori e i suoni a rivelarli. Nella mente dello scrittore c’erano percezioni fluide come i respiri che il giorno offriva ai suoi amanti, c’erano i sensi che coglievano ininterrottamente i segreti che la realtà svelava e il vecchio Monet, seduto davanti a un canale, con la sua tela e i pennelli, a dipingere quadri fra i riflessi tremolanti delle ninfee sulla superficie dell’acqua e i loro fiori pronti a sbocciare.

Guardavamo gli occhi delle giovani ragazze, anche loro pronte a dischiudersi, lasciavamo intatti i nostri momenti di gioia e spargevamo sui pavimenti i frammenti della paura, come pezzi taglienti di bicchieri mandati in frantumi durante sbornie notturne in cui erano i sentimenti a parlare e discutere, senza controllo, senza freni emotivi che li trattenessero, senza inibizioni e incertezze a ingabbiarli. C’erano stanze che la notte costruiva nel vuoto dei sogni e così tanti incontri e dialoghi e immagini fotografiche che qualcuno aveva scattato a nostra insaputa. Camminavo nudo in un bosco, inseguito da pensieri e ossessioni, un corpo osceno che si nascondeva tra gli alberi, fra sussurri, fruscii e carezze di luce. Un uomo parlava di pace dal suo divano bianco, la felicità senza motivo di un bambino. Tutti i momenti che non sarebbero più esistiti, perché sarebbero finiti i musei del passato da distruggere, sala dopo sala, gli occhi indemoniati della nostra personalità, chi eravamo? Chi avevamo creduto di essere? Uno specchio che non raccontasse più bugie, ogni storia che abbiamo inventato solo perché la verità fosse un’altra, ci abbandonavamo su lenzuola di oppiacei perché non ci fossero risvegli alcolici ad attenderci, lo sentivi ancora il bisbigliare dei muri, poi il suono muto di un’idea, gli anni in cui da solo hai affrontato le finestre di metropoli che si dissolvevano sotto la pioggia, le piramidi di vetro, le divinità sacrificate nelle vene del nulla.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...