Le
pasticche e l’alcol e i vuoti di memoria che non sapevo più come colmare, avevo
baciato la spalla di Pam e le avevo fatto un massaggio ai piedi, così lei mi
raccontava, seduta sul letto, ripetendo infinite volte che un fatto era un
fatto e a me veniva solamente da ridere e ho guardato Carl e si stava
innervosendo e i suoi occhi non riconoscevano più nulla, il suo sguardo era
altrove, perduto in chissà quali drammi del passato che sembrava rivivere ora,
Bea mi ha consigliato di andare al letto e così ho fatto e il giorno dopo c’erano
scie di pensieri nella mente, inconsistenti come i suoni ovattati delle
macchine che scivolavano su una strada, ho cercato di mettermi in piedi e il
cuore era pesante, i suoi battiti irregolari, ero stanco e svuotato e triste e
così è stato per quattro giorni e ho imparato cosa significava il termine comedown e la discesa dagli effetti
delle pasticche e nel ristorante indiano mentre gli altri mangiavano e
cercavano di parlare io ero silenzioso e mi chiedevo cosa ci facessi lì dentro,
con quelle persone e ho capito che era finita e che avrei dovuto andarmene via,
mi dispiaceva per Bea, ci sarebbe stato il solito vuoto nel petto ad
attendermi, una volta lasciata la sua casa, ma era inevitabile, lo sapevo, lo
sentivo nella profondità del mio essere.
E
allora i ricordi e le serie di eventi che qualcuno avrebbe montato fra di loro
attraverso filtri di tristezza e malinconia, erano le scelte obbligate del mio
cuore, ci avrei ripensato ai momenti trascorsi insieme, prima di addormentarmi,
avrei pianto e avrei lasciato le mie emozioni fluire e sembrava che finissi
sempre per cercare quel dolore speciale, erano storie che si ripetevano negli
anni e lo scrittore avrebbe dovuto darci un taglio e inventare nuovi scenari e
paesaggi emotivi, da riempire con qualcosa di inaspettato. Le ultime scopate, quello
che avevo provato a riscoprire e che non mi interessava più, c’erano corridoi e
stanze silenziose ad attendermi, ritornare al punto di partenza, il cerchio
finiva sempre per chiudersi ma non volevo più girare sulla sua circonferenza.
Volevo
finalmente diventarne il centro.
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