Cerimonie nella mente, codici maia, alfabeti segreti, divinità egizie, sentieri luminosi e appuntamenti in stanze in penombra, gli occhi dell’uomo della medicina, languidi ed enormi, la cesta piena di peyote, gli antenati che parlavano attraverso voci di bambini, qualcuno attraversava ancora le foreste pluviali in cerca di tribù dimenticate e millenarie piante sacre, ogni civiltà che aveva costruito la propria fine e atteso la sua distruzione, tutti gli uomini che avevano camminato su questa terra solo per tornare al punto da dove avevano iniziato, messaggi che attendevano di essere interpretati, il fuoco in una capanna, i disegni di aquile e serpenti, i canti che gli spiriti intonavano in melodie ipnotiche, gli alveari della psiche e gli occhi di luce, i volti e i corpi si trasformavano in masse di energia pulsanti, i fisici della trascendenza atomica rielaboravano teorie quantiche in formule alchemiche, equazioni mescaliniche, le folle in delirio, le chiavi che pendevano dalle loro mani impazzite e una scritta gigantesca sui muri ormai crollati della ragione, NON C’E’ NESSUNA PORTA, i fiumi che diventavano flussi di coscienza, scenari di primitiva estasi, qualcosa che avevo dimenticato nella casa di Aisha, le sue morbide labbra, i gesti che gli attori del cosmo inscenavano in pantomime sciamaniche, le piume, i tamburi, le conchiglie e tutti gli insegnamenti che lo scrittore aveva dimenticato, i giorni in cui abbiamo contato le gocce della pioggia, quelli in cui le onde del mare erano vividi respiri, le molecole vibranti in ogni particella di tempo, la mente si espande nelle visioni che qualcuno invoca per oltrepassare i confini del mondo.
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dream #143
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