giovedì 24 maggio 2018

Mescalito (2005)



la luna era alta nel cielo,

la sabbia del deserto fredda 

sotto i miei piedi nudi.

lo sciamano ci disse di non avere

paura

e di seguirlo nel posto che ci

avrebbe indicato.

le stelle vibravano nel buio,

sentivo i colpi del mio cuore

amplificarsi

nell'eco infinito della mia mente.

lo sciamano

ci disse di fermarci e di metterci a sedere.

dovete prenderne ancora - disse.

noi ne prendemmo sette a testa 

dal sacco

che aveva aperto al suo fianco,

poi ci sedemmo e lentamente

masticammo.

il silenzio era palpabile come la pelle

della notte,

i nostri corpi ondeggiavano

come flebili fiamme.

lo sciamano iniziò a battere le mani

su un piccolo tamburo,

cantò dolcemente alcuni versi

e io chiusi gli occhi.

...

 il nero venne invaso da filamenti

rossi che iniziarono a intrecciarsi

tra di loro,

scie luminose si mossero verso un punto

imprecisato dello spazio

e io le seguii.

non sentii nulla

quando iniziai a muovermi,

oltrepassando intere memorie

e prospettive future,

scivolando come una cometa purpurea

in un vortice di oceani marini.

...

mi ritrovai a camminare su una strada,

la luce era molto forte

e i contorni delle cose

erano leggermente sfuocati,

come se la luce stessa fosse emanata

dagli oggetti, dai palazzi e dai bordi dei marciapiedi,

le mie mani sembravano

contornate da un bianco splendore,

camminai nella solitudine di questo mondo

osservando incuriosito ogni cosa,

mi avvicinai ad una piccola fontana

e immersi una mano nell'acqua.

le mie dita si sciolsero in una moltitudine di colori,

vidi immagini liquefarsi nei tanti volti

che avevo conosciuto durante

la mia esistenza

...

la montagna sembrava avvolta da uno strato di nuvole

e l'odore della pioggia impregnava gli alberi e le piante

e l'erba che avevo intorno,

il profumo della terra si mischiava

con una sensazione di mistero,

mi incamminai lungo il sentiero

avendo nel cuore la sensazione di aver

già percorso quella strada,

di essere già arrivato in cima a quella montagna,

di aver respirato quell'aria,

di aver camminato su quella terra,

iniziò a piovere

...

aprendo gli occhi vidi le altre persone

sedute su una superfice

completamente nera

e immobile,

dallo sciamano avvertivo arrivare uno strano

ronzio,

provai a parlare ma mi trovai

inesorabilmente muto,

cercai di alzarmi ma il mio corpo era pesante

come una montagna,

ero una montagna - pensai

e vidi in lontananza una persona avvicinarsi verso di me,

potevo sentire gli alberi e i sassi e la terra

di cui ero composto,

qualcuno mi stava calpestando, la pioggia

batteva su tutto il mio

essere

cercai qualcosa di me stesso

e non trovai più nulla.

...

lo sciamano finì di battere le mani sul tamburo

e la sua voce si tramutò in una leggera brezza,

guardammo ancora la luna

e le fredde stelle

e un nuovo varco si aprì davanti ai nostri

occhi.

ci prendemmo per mano

e insieme

l'attraversammo.


Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...