Un uomo parlava da solo, davanti a un bar ormai chiuso, dicendo che la terza guerra mondiale c’era già stata ed era domenica sera e tirava un vento freddo e stavo camminando e c’era un furgone bianco che mi seguiva, poi mi ha superato e si è fermato davanti a un cassonetto, è sceso uno zingaro con il suo spadino di metallo, sorridendo e con il suo arnese in mano ha smosso un pò i sacchi dell’immondizia nel cassonetto, non ha trovato niente, non sembrava che gliene importasse più di tanto, il suo sorriso era sempre allo stesso posto, così è risalito sul furgone, dove il resto della sua famiglia lo aspettava, ha messo in moto e si è diretto verso il prossimo gruppo di cassonetti, che bella maniera di stare insieme, ho pensato, mi sarei dovuto trovare anche io uno spadino, per essere più professionale nelle mie ricerche nel variegato universo della monnezza, per adesso mi interessavano solo scarpe da donna usate (per le mie attività masturbatorie) e libri (per quelle intellettuali), chissà, forse, avrei potuto ampliare la mia gamma di interessi - C’era Catalina ad aprirmi la porta e credo che anche Maria fosse con noi, c’era una sensazione tattile in quella stanza, di cose che potevano essere toccate e poi è apparso mio zio Marco e mi ha detto qualcosa e ho pensato che era strano incontrarlo lì, sembrava tranquillo, poi era notte, fuori, da qualche parte e un furgoncino mi stava aspettando, ci sono salito sopra, qualcuno stava al volante e canticchiava una vecchia canzone - Avremmo conosciuto un giorno la felicità, anche a costo di non svegliarci mai più dai nostri sogni.
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