giovedì 17 gennaio 2013

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Puttane. Hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia vita. Mi sono sempre sentito a mio agio, con le puttane. Ne sono sempre andato matto. Quell'odore di stufato delle loro cipolline. Che cosa ha mai contato di più, per me? Allora si avevo dei buoni motivi per vivere. Ma adesso, incredibile, l'erezione del mattino posso scordarmela. Le cose che bisogna sopportare in questa vita. L'erezione del mattino, come una leva tra le mani, come l'escrescenza di un orco. C'è qualche altra specie che si sveglia con l'erezione? Le balene? I pipistrelli? L'evoluzione che ogni giorno rammenta al maschio dell'Homo Sapiens - casomai se ne fosse scordato durante la notte - perché esiste. Se una donna non sapesse cos'è, potrebbe anche spaventarsi a morte. Con quella non si può pisciare nella tazza. Bisogna forzarla all'ingiù con la mano, bisogna addestrarla come un cane al guinzaglio, in modo che il fiotto finisca dentro e non sul sedile tirato su. E se ti siedi a cagare, eccola lì, che guarda fedelmente il padrone. Eccola che aspetta ansiosa mentre ti lavi i denti - "Che cosa si fa, oggi?" - Non esiste cosa più fedele, nella vita, che le basse voglie dell'erezione mattutina. Niente imbrogli. Niente simulazioni. Nessuna menzogna. Onore a quella forza trascinante. La vita umana con la V maiuscola! Ci vuole tutta la vita a capire che cosa sia veramente importante, e quando lo capisci quella cosa non c'è più. Bene, bisogna imparare ad adattarsi. Il problema è come.

philip roth
il teatro di sabbath

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