lunedì 5 gennaio 2015

senza titolo

Maria si era stesa sul letto, sul fianco sinistro e con la mano si era scostata i capelli dal collo, l’avevo abbracciata e baciata dietro la nuca. I suoi occhi erano tristi, in alcuni momenti, quando mi guardava, altre volte ridevano, diventando più lucenti e dolci, allora sapevo che le cose andavano bene e che lei si sentiva felice.

Non riuscivo più a immaginare una vita oltre le ombre della notte, ogni inizio, ogni alba, portava con sé qualcosa che si sarebbe concluso quando la luce fosse sfumata, cercavo di non lasciare ferite, senza riuscirci, cercavo di stare da solo, tenendo aperte le finestre della stanza, fuori c’era un mondo che avevo rifiutato, ne scorgevo ancora linee, odori e suoni. Il ritratto del tuo profilo disegnato su un quaderno, trova riparo tra le mie braccia, ti faccio spazio perché possa sentirti a tuo agio, queste lenzuola hanno dimenticato il sapore della tua pelle, questi muri i segreti del tuo corpo.


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