giovedì 18 gennaio 2018

beat #3 (1998)


Questa mattina, finalmente, la realtà ha sconfitto i suoi sogni e mi sono alzato felice di essere quello che sono, perché i sogni avevano ormai infranto il fragore di fluorescenti candele che si consumavano all’ombra dei miei sensi, inebriati da sintetiche visioni che non credo nascessero dall’abisso dei miei primordiali desideri ma forse dal THC o dall’alcool, ma non importa, questa mattina mi sono sentito vivo dopo una settimana di insensati sketch notturni, a ritroso in diciannove anni di bar dimenticati e nei quali non ho mai vissuto, preferendo solitudini interiori e pagine fitte di libri impolverati che spesso parlavano al mio corpo e al mio io più di qualsiasi altra voce, unendo così in un’ intensa e vorticosa adulazione letteraria quella finzione che io confondevo con la REALTA’ REALE  ESISTENTE e indossavo i miei abiti di personaggio flaubertiano, figura che si aggira bidimensionalmente fra i confini fisici della pagina, tridimensionalmente nello spessore nascosto della nostra mente e poliedricamente nell’infinita splendente poliedricità dell’Eternità Dorata.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...