La
prospettiva della cucina oltrepassava la parete che la divideva dall’esterno e
i suoi lati immaginari diventavano i limiti di un giardino segreto, nascosto
alla vista, un’oasi di luce e alberi e foglie e fiori che l’aria attraversava e
rendeva viva e dove ogni molecola e ogni punto d’infinito erano nitidamente
rappresentati nella riproduzione mentale di questa illusione ottica. Alcuni
artisti si proponevano di alterare i sensi attraverso droghe floreali per
procurare visioni metropolitane ai visitatori delle loro gallerie psichiche.
Non c’era più bisogno di supporti materiali, era la mente stessa a diventare
creazione nelle possibili forme di ogni sala cerebrale, andare avanti e tornare
indietro, cancellare e dimenticare, linee di tempo instabili, curve e iperboli,
i giovani matematici chiacchieravano a velocità supersoniche bevendo caffè alla
mescalina e analizzando echi di teorie ancora troppo complesse per essere
elaborate.
Dopo
ogni pausa, ogni spostamento, lo scrittore vedeva le proprie pagine sotto punti
di vista diversi, i suoi e quelli dei suoi doppi, c’era una moltiplicazione di
voci, a volte dietro i muri, negli oggetti, nei profili vibranti di vivide
allucinazioni, qualcuno gli aveva suggerito che invecchiando i colori
diventassero meno brillanti, lui era rimasto silenzioso, anche se avrebbe
voluto aggiungere che non sempre questo era vero, che la meditazione, la
trascendenza o più semplicemente l’ingestione di una goccia di acido lisergico
avrebbero di nuovo ripitturato il mondo con l’essenza cromatica stessa di ogni
singolo atomo della giovinezza.
Le
pareti del bagno erano bianche e i pavimenti immacolati, riflessi di divinità
indiane ai bordi dello specchio, la pelle blu, il cazzo in erezione, le stampe
di ragazze nude in una vasca da bagno, le promesse sussurrate dalle bocche
senza denti dei mercanti di gloria, i rintocchi digitali di una campana inesistente,
segmenti di ore, frammenti di minuti, schegge di secondi, il rumore crepitante
dei tacchi sulle assi di legno, il fermo immagine di un uccello in volo, i
flussi di persone in movimento lungo le strade, i nuovi attentati, l’orrore e
la morte, lo sguardo scambiato con un poliziotto alla stazione dei pullman, i
doni anfetaminici dei marciapiedi, i monaci in preghiera nascosti tra le siepi,
le superfici che riflettono, modificano e poi si sciolgono in liquide
eiaculazioni, lei che conta da dieci fino a zero, i guanti di pelle nera, un
uomo che dice di aver letto i tuoi libri, seduti in una stanza che le ombre
abitano da anni, le estati che avevi dimenticato, il silenzio della mattina, la
pioggia di luce del tuo ultimo orgasmo.
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