domenica 14 marzo 2021

Orgiva #26

Solite chiacchiere, soliti discorsi, attacchi, litigi, incomprensioni - Tutto quello che mi ero promesso di essermi lasciato alle spalle, tutto questo spreco di tempo, energia, vita - O forse era questa la vita? - C’erano parole e frasi che tornavano a minacciarmi, a infastidirmi, attraverso modi incontrollati e torrenziali di esprimersi, flussi di rimproveri e conflitti irrisolti - Quanto amavo la libertà di alzarmi e andarmene senza dire nulla, nel bel mezzo di una discussione di cui non me ne fregava un cazzo, alzarmi&andarmene e la cosa migliore sarebbe stata non tornare mai più.

Stavo perdendo il gusto di vivere, giorno dopo giorno, in una intima deriva che non sapevo bene dove mi avrebbe portato, non c’erano molte possibilità di muoversi in questo periodo e io, di certo, non mi sforzavo a crearne di nuove con la mia costante apatia - Mi era già venuto a noia il ripetersi delle piccole&inutili cerimonie quotidiane del luogo dove vivevo, mi sentivo bloccato, incapace di prendere decisioni, volevo solo lasciarmi esistere, per quello che potesse significare, in silenzio, in quiete, senza distrazioni - Ma questo era impossibile se   si avevano delle donne intorno, era una consapevolezza che stava divenendo sempre più chiara nella mia mente e nel mio cuore (e nei miei coglioni, of course) e in questa ottica capivo alla perfezione perché i monaci sceglievano il celibato e la castità, serviva a mettere chiarezza nel corpo e nei pensieri e questo percorso necessitava di una disciplina che ancora non possedevo. Ma ci stavo provando, almeno in parte, credo.

La masturbazione era una via di fuga provvisoria, una liberazione momentanea, una ingannevole catarsi di pochi attimi, era come riemergere dal mondo per poi esserne assorbito di nuovo, fino alla prossima eiaculazione, alla prossima esplosione di luce.

I giorni potevano trasformarsi negli anelli di una catena, a chi avremmo dato il guinzaglio alla quale era attaccata?

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