sabato 10 dicembre 2011

I colori dell'autunno


Lui era salito verso la strada e voleva passeggiare e guardare i colori dell’autunno e ammirare quel paesaggio dell’anima, così emotivo, perché a ogni colore poteva corrispondere un fremito del suo cuore, la malinconia è l’oro degli alberi, la tristezza il grigio dei rami spogli, la speranza il verde scuro delle piccole gemme ancora chiuse. E sulla strada ha incontrato lo scrittore, con uno zaino in spalla che si dirigeva verso la sua macchina. Avevano parlato a lungo la sera prima, in una sospensione temporale, davanti al fuoco. Lo scrittore guardava le fiamme e cercava consigli antichi, lui parlava e le sue parole modulavano nello scrittore antiche sensazioni.

-       Parti?
-       Si, tra poco. Viene anche lei, le do un passaggio.
-       Sei stato bene ieri sera?
-       Molto. Come sempre quando sto con te e tua sorella.
-       Pensi che siamo stati tutti bene? Non hai notato delle distanze?

Le avevo notate. Ma ero rimasto in silenzio. Ho sempre creduto che l’amore si manifestasse in maniera più pura quando c’era qualcosa che divideva gli amanti. Le emozioni, le sensazioni diventavano più nitide, reali. E facevano male. La distanza portava con sé il dolore. Ma non esisteva, non poteva esistere una forma profonda di amore senza il dolore. Quando si incontravano, l’amore e il dolore, iniziava la discesa dentro se stessi e la scoperta di qualcosa che non aveva nome.

-       Mi ha detto che doveva parlarmi e invece non l’ha fatto. Come se non volesse vedermi. Siamo cresciuti insieme. Io e lei. Siamo cresciuti insieme.
-       Non vedi come queste cose si ripetono. Seguono sempre le stesse dinamiche.

Era una danza. E loro continuavano ad attrarsi e respingersi. E c’erano delle cose che non sapevo. E c’erano delle cose che loro non sapevano di me.
Lei intanto era arrivata. L’avevo vista nello specchietto retrovisore. Ero rimasto in macchina mentre si erano salutati. L’inquadratura non coglieva i loro volti. Vedevo le spalle e i bacini. E la spinta che lui ha avuto quando l’ha salutata con due baci sulle guance o forse sulle labbra era quella dell’attrazione.
Il corpo diceva parole che anche le loro bocche avrebbero dovuto imparare ad esprimere.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...