martedì 5 marzo 2013

Santiago #5


Una bodega piena di vecchie cose, quadri, divani, tavolini di legno intagliati, un piccolo binocolo da teatro degli anni trenta, un cappello che portavano gli uomini quando ancora andavano a cavallo, le selle, le antiche voci che riempivano le stanze di case perdute. Gli specchi impolverati, le immagini scomparse, le vecchie foto di un album rilegato in pelle, gli echi del passato, le donne che parlavano camminando per i corridoi o sedute davanti a larghi tavoli, con i vestiti lunghi e i guanti bianchi che arrivavano fino al gomito, i capelli acconciati in complesse pettinature, cantava una donna ubriaca con voce profonda e rauca, l’eroina l’aspettava in una stanza, una siringa e una luce veloce e familiare, camminavo lungo scale impossibili, il volto di una ragazza visto in sogno, non trovavo la porta che stavo cercando, lungo le strade della città, movimenti orizzontali e verticali, la plaza principale, gli alberi, i carretti che vendevano cibo, hotdog, completos, la cerveza ghiacciata, i mojitos, camminando nella notte del sud america, la cruz del sur, las tres marias, nuove mappe celesti, costellazioni mentali, uniamo i punti brillanti, lo schermo nero, le palme proiettate nel cielo, l’aria fredda, in macchina correndo per la carretera, le luci dei camion, le case basse, le scritte sui muri, la vernice ipnotica, voglia di toccare i muri, sembrano così reali, autentici, vivi, le ferite di un terremoto su una chiesa, terremoto-vino ghiacciato bianco e gelato all’ananas, ci sarà qualcuno che vende hierba? – i pullman con i finestrini aperti per il caldo, le donne con le cosce nude, i culi grandi, così imponenti, preziosi, i poveri ai bordi delle strade, la sporcizia, i cani che dormono all’ombra dei muri verniciati, pittura elettrica, vodka con hielopor favor, colazioni lunghe come pranzi, pranzi lunghi come il pomeriggio, ancora cerveza y vino tinto, camminava il vecchio Lee verso la farmacia, non c’era bisogno delle ricette per comprare la morfina, la città perfetta per i tossici, gli occhi scuri, la pelle liscia, l’odore dei fiori che nascono nella notte, un cordero en la cruz, los ojos de cristo, in ginocchio, in preghiera, le palle piene, eiaculare davanti ad uno specchio, in ginocchio, in preghiera, la purezza infinita di una città sconosciuta alle prime luci dell’alba.


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