Nelle stazioni degli
autobus, la vita caotica e il suo naturale e incontrollato movimento. Le voci
dei bambini, le gambe delle donne, il cibo sulle bancarelle, i lustrascarpe con
le spazzole e il lucido, l'attesa della partenza e dei saluti, le lacrime che
accompagnano ogni separazione, gli altoparlanti, le indicazioni, lasciarsi e tornare.
Cammina svelto, ragazzo,
con la borsa sulle spalle, sempre pronto a metterti in viaggio.
In un negozio nascosto
in una strada polverosa, il curandero
dietro al bancone, con un cappello in testa, la pelle arida e crepata, la
boccetta con le gocce, l’estratto del veleno, i ragni che si muovono veloci
all’interno di una teca di vetro.
Le gocce sotto la
lingua, quasi addormentata, passano i minuti, un’erezione di ventiquattro ore,
con il cazzo duro come un palo, in giro per le strade, le cosce sudate delle
ragazze, i culi che si muovono, follia senza controllo, i coglioni gonfi,
strusciando contro il culo di una chica,
la cappella viola, senti la stoffa contro la tua carne pulsante, le accarezzi i
fianchi e la pancia, lei si muove come un animale, elettrizzata da quello che le
preme contro il culo, la fica bagnata, eccitazione e sudore, la prendi per i
capelli, completamente impazzito.
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