sabato 16 marzo 2013

Santiago #7


Nelle stazioni degli autobus, la vita caotica e il suo naturale e incontrollato movimento. Le voci dei bambini, le gambe delle donne, il cibo sulle bancarelle, i lustrascarpe con le spazzole e il lucido, l'attesa della partenza e dei saluti, le lacrime che accompagnano ogni separazione, gli altoparlanti, le indicazioni, lasciarsi e tornare.

Cammina svelto, ragazzo, con la borsa sulle spalle, sempre pronto a metterti in viaggio.

In un negozio nascosto in una strada polverosa, il curandero dietro al bancone, con un cappello in testa, la pelle arida e crepata, la boccetta con le gocce, l’estratto del veleno, i ragni che si muovono veloci all’interno di una teca di vetro.

Le gocce sotto la lingua, quasi addormentata, passano i minuti, un’erezione di ventiquattro ore, con il cazzo duro come un palo, in giro per le strade, le cosce sudate delle ragazze, i culi che si muovono, follia senza controllo, i coglioni gonfi, strusciando contro il culo di una chica, la cappella viola, senti la stoffa contro la tua carne pulsante, le accarezzi i fianchi e la pancia, lei si muove come un animale, elettrizzata da quello che le preme contro il culo, la fica bagnata, eccitazione e sudore, la prendi per i capelli, completamente impazzito.



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