Andavo al lavoro a piedi, era
vicino casa. Nel tragitto per arrivare ascoltavo i New Order, sempre le stesse
tre canzoni: Your silent face, Ultraviolence e Leave me alone. Le volte
migliori erano quando il cielo era nuvoloso e non me ne importava molto delle
cose che c’erano intorno a me, delle persone, dei cani, delle strade. Ero
protetto, chiuso in una confortevole distanza. La mattina praticavo delle
respirazioni, dopo essermi alzato. Chiudevo gli occhi e respiravo. Il vuoto
interiore era meraviglioso. Era lo scorrere di un fiume. Era l’assenza di
qualsiasi desiderio. Era un buio quieto e familiare nel quale mi trovavo
perfettamente a mio agio. Ma una volta che aprivo gli occhi il mondo intorno
era di nuovo lì. Con tutte le sue false promesse, i suoi trucchetti, le sue
illusioni. Avevo capito che il modo migliore per vivere era allontanarsi da
tutto e da tutti, non cedere alle passioni, non trasformare i bisogni in
ossessioni. Scorrere quieto e inarrestabile come un fiume. Mi sembrava la
metafora più adatta. E dentro di me c’era una voce che parlava e quelle parole
andavano scritte e nascevano quasi sempre da luoghi oscuri, non era lo stesso
buio della meditazione, era un buio diverso, ancora più profondo, un abisso
maestoso e in quel luogo era difficile non perdersi ma allo stesso tempo era sublime
immergersi ed annegare e sciogliersi nell’oblio. Il vino, la birra, gli
alcolici erano porte verso l’ebbrezza o verso l’annullamento. L’ascesi. Il
controllo dell’energia sessuale. Le sostanze psichedeliche che non riuscivo a
trovare. La mia mente era in viaggio continuo e si fermava solo quando
praticavo la respirazione e mi fissavo sull’attimo presente, senza più futuro,
senza più passato. Immobile eppure mutevole. Fermo eppure vivo. L’universo
interiore era così vicino, bastava chiudere gli occhi e respirare. C’erano i
sogni e i mondi onirici e la mia mente e il mio corpo esploravano, provavano
emozioni, sperimentavano. C’era di nuovo la vita in tutte le sue
manifestazioni. Ma sapevo, sapevo che un giorno sarei andato via,
definitivamente.
Nessun altro luogo è talmente
splendido come la propria anima che continua a fiorire.
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