venerdì 30 novembre 2018

freewheelin' #43

Imprigionato in un’ossessione, nell’inquadratura di uno sguardo immutabile, nel regno dei fantasmi affamati, nei luoghi in cui i desideri diventano proiezioni mentali e le fantasie erotiche accavallano le gambe, si sfilano gli stivali di pelle nera e ti mostrano i loro piedi nudi, perfettamente disegnati da divinità sadiche e intoccabili. I lati della stanza esagonale rappresentano i diversi limiti delle tue perversioni, oscure fantasie, ombre che sussurrano nella notte, travestimenti alchemici, formule e cabale e sacerdotesse in costumi piumati, anelli e catene, strumenti punitivi, corde, pesi, candele che gocciolano piacere su pavimenti di legno e sudore, i ritmi ipnotici dei colpi, una nuova dimensione che dischiude i propri confini, si sfaldano le frontiere percettive e non si sono più divisioni, scivoli fuori dai mondi ordinari per perderti in quelli del subconscio, le fiamme sono danzatrici nude dai contorni infuocati, gli schiocchi della frusta e i lividi viola, le lingue si insinuano in cavità bagnate e umide, pulsazioni purpuree, dilatazioni, contrazioni marine, odori floreali come presagi di orgasmi e morti istantanee, libri segreti, sotterranei pornografici, corriamo inseguiti dalle nostre paure, lo specchio e il suo doppio, conversazioni mentali,  un’immagine proibita e quella successiva, ripetizioni, frammentazioni, giovani divinità dalle caviglie dorate, ogni zona di frontiera che attraversiamo, ogni risveglio che solo i sogni  possono rendere reale.

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