Magnifiche giornate senza progetti, se non quelli che il cuore all’improvviso sospirava e a volte era lo scrittore a seguirli, altre il fotografo, poi scomparivano le voci e i personaggi e non c’era più nessun piano, nessuna direzione e io diventavo finalmente libero di non essere più nulla e chiudevo gli occhi sotto un albero, solo, a respirare.
E della tua giovinezza, dei tuoi errori, dei tagli sui polsi, delle lacrime e del dolore non rimarranno altro che cicatrici, quelle che gli anni trasformano in storie e le parole in ricordi, carezze e stelle lontane, quelle di cui ci dobbiamo dimenticare prima di imparare di nuovo ad amare.
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