Torniamo sempre da dove eravamo venuti, senza dirlo a nessuno, sperando che nessuno ci aspetti o si ricordi di noi, sperando di rimanere anonimi, fugaci individui leggeri come ombre alcoliche - Era giusto o almeno mi sembrava essenziale scordarsi delle nostre vite precedenti, anche se la nostra immagine era rimasta intrappolata dentro a occhi, specchi, strade, vie, luoghi, muri, locali, c’era poco da fare in questo mondo, se non sedersi in un angolo e aspettare che fossero gli altri a passare - Non c’erano motivazioni valide nell’andare avanti, come non ce ne erano nel guardarsi indietro, nulla che valesse il nostro tempo che ci chiedevano di trasformare in denaro, era meglio dedicarsi all’ozio, alla propria realizzazione interiore, qualunque essa fosse, immergersi nei respiri o nei propri bizzarri rituali erotici: le torture, il feticismo, il sadismo e il masochismo, alternati fra loro - Coltivare marijuana, immaginando che qualcuno ti rifornisse di acido lisergico o altre sostanze psichedeliche - Avevo una casa tutta per me, comoda e accogliente, dormivo ancora su un divano, cucinavo, leggevo e scrivevo, era meraviglioso - Potevo perdermi in una città che conoscevo da un milione di anni, poi tornavo in un appartamento sicuro, mi sentivo di nuovo protetto, fra i libri, i dischi, le fotografie, la musica e i film - Non me ne fregava più niente della recita degli altri, non che me me ne fosse mai importato, anche se avevo dovuto farne parte per tanti anni - Candele silenziose danzano in un barlume di oscurità, un ennesimo sogno, un inutile risveglio, ancora oltre lo specchio, chissà dove, chissà quando, oltre l’orizzonte di un domani piovoso, di nuovo in fuga, qui, altrove, un attimo di tregua, il cadere delle macerie, i ricordi proibiti, vuoi scopare? Chiede una voce, no, voglio solo andarmene e non tornare mai più.
sabato 11 giugno 2022
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