domenica 14 ottobre 2012

Amsterdam #2



Il furgone era arrivato presto e aveva parcheggiato vicino al negozio. Più lontano, sullo stesso canale, avevano iniziato a fare dei lavori di rinforzamento degli argini e delle fondamenta di alcune case. Avevano aperto un cantiere e ogni tanto, quando lui tornava verso il suo piccolo appartamento, si fermava a guardare gli operai che lavoravano e parlavano, qualcuno si fumava una sigaretta e sembravano completamente presi, coinvolti in quello che facevano. Non era mai riuscito a creare quel senso di comunione, di fratellanza maschile, se non quando era stato più giovane, a scuola. Poi quegli anni erano scomparsi, come molte altre cose dalla sua vita. E le strade erano diventate più confuse. Una cosa era certa. Andare avanti era l’unica possibilità che avesse.
Il tipo del furgone era entrato nel negozio e gli aveva consegnato la bolla con gli ordini, lui aveva controllato che tutto fosse apposto, aveva firmato e aveva ridato la bolla al tipo del furgone. Poi il tipo era uscito di nuovo, aveva caricato un carrello e gli aveva portato dentro al negozio alcuni scatoloni.
Dopo che il tipo se ne era andato, lui era uscito dal negozio e si era acceso una sigaretta, alcuni turisti si dirigevano, ridendo, verso il centro del red light district, a guardare qualche ragazza o a realizzare le loro fantasie. Questa era la città delle meraviglie, pensò. Ma bisognava avere i soldi per essere un suo cittadino. Altrimenti eri un semplice turista. Ti godevi quanto ti veniva offerto e poi te ne andavi. Ne aveva conosciuti parecchi di furbi, traffichini, imbroglioni, gente che aveva lasciato il proprio paese per vendere merda qui ed era gente che la merda la sapeva vendere bene. Il solito discorso, qualcuno che compra, qualcuno che vende. Dove fosse l’origine di questa dialettica che governava il mondo era un pensiero troppo sottile per essere analizzato. Andava così. Compravi. Vendevi. Compravi. Vendevi.
Aprì gli scatoloni, tirò fuori alcuni vibratori di varie dimensioni, stimolatori anali e vaginali e alcuni articoli sadomaso. Mise alcuni oggetti nel magazzino, altri li fece sistemare dalle due commesse che lavoravano per lui nelle apposite sezioni del negozio. Era un furto, lo sapeva. Non comprava mai oggetti e prodotti di qualità e li rivendeva a un prezzo che era quasi il doppio. Ma tanti continuavano a caderci. E lui a guadagnare.
Uscì dal negozio e si fermò davanti al canale. Passò un  barcone con un uomo e una donna. Lo salutarono. Lui non rispose al saluto. Guardò fisso nell’acqua e si accese una sigaretta.

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