mercoledì 18 marzo 2015

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June e io camminavamo insieme sopra foglie morte fruscianti come carta. June piangeva sulla fine di un ciclo, su questo dover essere buttati fuori da un ciclo di vita finito, e poi il salto più difficile da compiere, il salto per separarsi da una fede e da un amore, quando si preferirebbe rinnovare la fede e ricreare la passione. La lotta per emergere dal passato, purificata dalle memorie, l'inadeguatezza dei nostri cuori a tagliare la vita in porzioni definite e separate; il dolore di questa costante ambivalenza e interrelazione di emozioni; il desiderio di frontiere contro cui potersi appoggiare come a porte chiuse, fino al momento di andare avanti; la lotta contro la dispersione dei nuovi indizi, contro la finalità in atti senza finalità o senza fine, in questo nostro essere in cui tutto si ripercuote come una maledizione...

Anäis Nin
Diario 1931-1934

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