lunedì 30 marzo 2015

le alte torri #7


L’ombra di mio padre nascosta tra quelle ondeggianti degli alberi. Ombre oscure. Uomini scuri. Gli alti uomini neri mi guardavano seduti in cerchio intorno ad un fuoco. Uomini vestiti di piume con antiche maschere da uccello sul volto. I lunghi becchi di legno. Il suono dei tamburi. Le danze a piedi nudi delle donne. I canti e le melodie della mente.

Seduto su una sedia mezza sfondata, su una terrazza, le luci del giorno dopo un temporale, l’odore della pioggia, guardo le pozzanghere che sono rimaste, il mondo riflesso, la possibilità di altre dimensioni, la percezione di quel mondo in uno specchio d’acqua - ci sono infinite realtà intorno a noi, la ricerca dei varchi, delle porte, delle zone di confine. Le gocce che cadono da una grondaia, dai rami di un albero, finiscono nelle pozzanghere e formano cerchi e il mondo riflesso è uno specchio ondulato e il tuo respiro segue il ritmo di quei cerchi, evapora la tua pelle e il tuo corpo, sei aria che sale dalle superfici bagnate riscaldate dal sole.

Un palazzo decadente, posso vedere i mattoni sotto le crepe dell’intonaco, freddo silenzio, conto le fiale di morfina che gli uomini in bianco mi hanno dato.


Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...