giovedì 19 gennaio 2017

dream #50



Il mare scomparso, le distese di terra arida, le prime tende, gli accampamenti, gli enormi tappeti sulla sabbia, le architetture immaginarie di una moschea invisibile, parlo con una donna islamica, la abbraccio, mi metto a piangere, ricordando gli anni passati con le persone fuggite dai loro paesi – sono dentro un gigantesco edificio, alte vetrate verticali e cemento, tavoli e bicchieri in un salone, ci sono parecchie persone e della musica, la gente sta ballando e bevendo, una donna mi propone di andare con lei, rifiuto e continuo a camminare per le enormi sale, colori grigi e aloni bluastri – seduto su una poltrona di pelle rossa, le luci soffuse che colano dal soffitto, un bicchiere di vetro in mano, in alto l’immagine di una donna completamente vestita di latex, sul volto la maschera di un bizzarro animale, è in piedi su una piattaforma di metallo, il suo profilo stagliato contro una delle vetrate, la osservo scendere lentamente verso di me, il corpo magico, sono legato ad un letto, polsi e caviglie, lei si ferma un attimo, prima di trascinarmi nell’oblio – ci sono fleur e lynn sedute ad un tavolo, nella casa di mia madre, stiamo mangiando e julian parla con mio padre, metto della musica e fleur comincia a raccontarmi qualcosa, cerco gli occhi di lynn ma lei sta guardando da un’altra parte – una collezione di strani e introvabili film pornografici, raccolti in una custodia nera, apribile e piegabile, la lascio in macchina dopo aver parcheggiato vicino a casa di mia nonna, poi salgo da lei perché la devo accompagnare da qualche parte, non ne ho voglia, nella sua casa non c’è nessuno anche se sento gli echi della sua voce – una valigetta lasciata nel cortile - torno verso la mia macchina, prendo la custodia nera con i film pornografici e la porto a casa di mia madre, la apro, guardo i titoli e leggo le note di produzione, la richiudo e la metto in un armadio – i cani che corrono sulla spiaggia, le riprese dall’alto, le fughe nel cielo – sono in una stazione ferroviaria e ho comprato un biglietto per amsterdam, ho trovato delle monete in una delle tasche dei pantaloni e ho pagato con quelle, mentre cerco di raggiungere il binario giusto mi fermo ad osservare una serie di oggetti smarriti appoggiati per terra, ci sono le chiavi della mia macchina, le prendo e me le infilo in tasca, poi continuo verso il binario, il treno che aspettavo passa senza fermarsi.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...