domenica 17 dicembre 2017

Llanidloes #8

Travestimenti notturni nella tenda di Robyn e oggetti e gioielli e bizzarri accessori, i cambi d’identità sessuale e un ragazzo seduto su un divano pieno di cuscini, una bustina con dell’erba jamaicana fra le dita, qualcuno che accende la stufa mettendoci dentro dei pezzi di legno, poi una serie di fotografie nelle mie mani: i costumi, gli sguardi, le trasformazioni.
Nel pomeriggio della domenica il sole era lucente e illuminava il mondo in un’estatica meraviglia, io e Bea eravamo sdraiati sull’erba a bere birra e fumare hashish marocchino insieme a Ken e lui sembrava stranamente a suo agio in mezzo a noi mentre una donna parlava di suo padre, di quando si erano conosciuti ed erano racconti che si perdevano nei ricordi di tempi fuggiti troppo velocemente, senza controllo, perché nessuno sapeva cosa stava facendo, con le droghe che alteravano e costruivano universi paralleli nei quali rifugiarsi o impazzire.
C’erano dei vuoti nella memoria, delle parti mancanti e lo scrittore poteva aggiungere nuovi particolari e ricostruire le scene come meglio credeva, Luna lo aveva salutato con un bacio sulla mano e si era allontanata leggera e sorridente e Bea chiacchierava con tutti e lo faceva sentire al sicuro, lo scrittore osservava gli spostamenti, le direzioni, le pause, le improvvisazioni, si lasciava trasportare e poi ordinava ancora da bere, ci saremmo mai liberati anche da noi stessi? Ce l’avremmo mai fatta a non essere più nulla, solo vuoto e respiri e nessuna voce a chiedersi e domandarsi significati e spiegazioni?

L’aria della mattina era dolce e profumata e le sequoie immense visioni che lo sguardo inseguiva, poi i tuoi respiri e i sentieri fra i prati e dove sarei arrivato nei giorni che la vita ripeteva solo per gioire di se stessa.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...