Baracche
abbandonate e silenzio, stanze piene di vecchi oggetti, poltrone impolverate,
libri con pagine mancanti, divani sfondati, scatoloni colmi di lampadine, i
giochi della luce sulle pareti, una strana calma, la notte faceva di nuovo
freddo e lo scrittore cercava delle coperte, camminando per i corridoi, aprendo
porte di pura immaginazione.
C’era
ancora lui, seduto da qualche parte, a osservare il tramonto, schiere di case
costruite sulla sabbia, i ritmi delle maree e i discorsi lunari, le siringhe e
l’eroina, una vecchia alcolizzata che raccontava dei suoi amori tossici, gli
occhi a spillo, le ennesime fughe mentali, troppi acidi, troppe droghe, ognuno
aveva oltrepassato il confine e si era perso, dimensioni interiori proiettate
in un caotico mondo di disordine e smarrimento, oasi di delirio, promesse
scritte con la vernice sulle pareti di celle di isolamento.
Continuavano
a confondersi illusioni e possibilità, le rivoluzioni erano deragliate, treni
di utopie lanciati in una folle corsa verso il nulla, le stazioni diventavano
sempre più solitarie e così i passeggeri, erano finiti i saluti e gli incontri,
poi solo una serie di addii senza speranze.
Chiamavamo
ad alta voce i nomi degli assenti, non c’erano risposte, crolli di strutture
nervose, quelle su cui si decideva l’equilibrio della vita, siamo stati
catturati e tenuti prigionieri, le domande che alla fine abbiamo smesso di
farci, le nubi all’orizzonte che diventavano astratte composizioni cromatiche,
il pittore aveva finito il suo oppio e voleva solamente tornare nell’oblio.
Chiudevi
le ultime stelle in prigioni di spazio e universo, le speranze che hai
implorato con voci di divinità inesistenti, le guardie che ti hanno proibito di
varcare la soglia, hai chiesto aiuto alle persone sbagliate, hai confessato
debolezze e paure ai tuoi stessi nemici, circoli di sedie e regole scritte
nella polvere, i buchi sulle braccia, le forme grottesche delle case, bastavano
i minuti a raccontare bugie, hai chiuso gli occhi e il buio aveva lo stesso
volto degli uomini uccisi nei sogni.
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