martedì 3 agosto 2021

Orgiva #53

 Alcune volte non c’era nulla da dire e nulla da fare e queste erano le volte migliori, perché il pensiero si fermava e l’agire non aveva più nessuna importanza e me ne sarei rimasto in silenzio a guardati il culo mentre la luce del giorno lo disegnava di intenzioni divine.

Non c’erano sogni ad attenderci e non c’erano più piani e vie di fuga che ci potessero salvare, gli uomini lo sapevano che la vita sarebbe finita e che era inutile opporsi, era un continuo costruire e distruggere senza un senso apparente anche se tutto, in alcuni fulgidi momenti, brillava di un significato di splendente illogicità.

Trovavo libri mentre camminavo, lasciati da qualche parte e altri regali inaspettati e poi il dono più meraviglioso di tutti, il mio cuore era di nuovo intero, vivo e palpitante, le sue ferite pulsavano di colori lisergici nel buio dei miei occhi chiusi, il dolore era scomparso e l’amore mi sembrava ora un atto di una volontà liberata e non il bisogno di una schiavitù emotiva.

Proseguivo a cimentarmi nell’arte dell’equidistanza, sulla pelle lasciavamo segni che gli altri potessero vedere, sapevo come nascondermi e svanire, le notti erano tornate ad essere respiri e occhi liquidi fra le ultime battute di un ennesimo spettacolo che stava per finire, non ci sarebbero state altre repliche, lo sapevamo bene, goditi questi attimi prima che restino solo le lacrime a ricordarti i giorni in cui ti ho amata e perduta.


Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...