domenica 8 agosto 2021

Orgiva #54

 Mi ero svegliato con una erezione, Sara era accanto a me nel letto, il contatto del suo culo contro il mio cazzo, era ancora presto e già stavo morendo dalla voglia di scoparla o per lo meno di sborrare, le avevo confessato che erano quasi dieci giorni che non venivo e che mi eccitava l’idea che fosse lei a decidere quando e come farmi avere un orgasmo. Ho iniziato a muovere il bacino e a morderla sul collo, lei ha cominciato a gemere e così le ho messo una mano sulla bocca e con l’altra mi sono sfilato le mutande, lei mi ha afferrato per le palle, stringendole, erano gonfie e sensibili, poi mi ha stretto il cazzo, volevo scoparla, aveva la regla, stava succhiandomi il pollice della mano che le tenevo sopra le labbra e poi ha preso a masturbarmi lentamente, poi si è girata di scatto e ha detto che voleva farmi sborrare, il mio battito cardiaco è aumentato, mi sono messo sulla schiena e lei si è sistemata al mio fianco, continuando a farmi una sega, adesso voglio che sborri, ha detto, masturbandomi più velocemente, le ho detto che stavo per venire, il mio corpo tremava e sentivo il cazzo che stava per esplodermi, non ora ha detto lei, mi sono trattenuto in un misto indescrivibile di piacere, frustrazione, paura, eccitazione, il cuore mi batteva impazzito, allora mi ha portato di nuovo vicino a un altro orgasmo e poi si è fermata, sentivo che in una maniera quasi incontrollabile stavo sprofondando dentro di me e dentro di lei e che non c’era più nessuna differenza, nessuna divisione fra noi due, poi si è messa a cavalcioni sul mio petto, avevo il suo culo davanti alla mia faccia, con un pezzo dell’assorbente che le usciva fuori dalle mutandine, ha iniziato a succhiarmi il cazzo, voracemente, la cappella che le arrivava fino alla gola, lo faceva in maniera animale, violenta, era puro istinto, le annusavo il buco del culo, inalavo il suo odore quando l'ano sfiorava la punta del mio naso, avevo spasmi lungo tutto il corpo, tremavo, stavo perdendo ogni controllo, ogni inibizione, volevo sborrare, liberarmi disperatamente da quel fluido vitale ma adesso un orgasmo era la cosa più difficile da ottenere, ero totalmente in suo potere, mi stava torturando e facendo godere in una maniera inesprimibile, poi mi ha messo un piede in bocca, ho cominciato a succhiarle le dita, tutte le mie fantasie stavano diventando reali, sentivo i coglioni che stavano per esplodere, lei si è fermata, le ho baciato dolcemente le natiche, poi Sara si è sdraiata vicino a me, l’ho abbracciata, sentivo il suo cuore, il suo odore, la sua pelle, lei era tutto quello che avesse senso e importanza in questo preciso momento, le ho detto che l’amavo, non sei venuto, vero? Ha sussurrato lei, mi dispiace ha aggiunto con un sorriso, grazie le ho detto, tienimi così per un’altra settimana, non farmi venire, non farmi scopare, soffrirai per me? Mi ha chiesto, si, ho risposto, perché siano le mie lacrime, un’altra volta, le poesie che scriverò per te.

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