Sono
in una stanza insieme a una ragazza e lei mi sta ordinando di fare alcune cose.
Sono nudo e in ginocchio e ho il cazzo duro. Lei prende un frustino di pelle e
inizia a colpire ritmicamente la punto rossa e gonfia del mio pene. Poi si
siede e accavalla le gambe, ha degli stivali neri, comincio a leccarglieli
mentre si rolla una sigaretta di tabacco – qualcuno bussa alla finestra, mi
alzo e vado a controllare, è Lynn, sono sorpreso di vederla, mi dirigo verso la
porta e la apro, lei entra, dicendomi che è arrivata in anticipo, nella stanza
ci sono solo io, completamente vestito – cammino per una strada vicino alla
casa di mia madre, c’è un albero con dei lunghi fili elastici attaccati ai
rami, li afferro e inizio a saltare, sempre più in alto, arriva mia sorella, mi
fermo e la saluto, poi entriamo in un negozio, lei si mette a parlare con
alcune ragazze, io rimango seduto da una parte in silenzio, poi usciamo, le
domando se è incinta, un poco, dice lei, sorridendomi – sono in un treno, sto
tornando da un concerto dove sono stato con mia madre, abbiamo bevuto birra e
ascoltato un ottimo gruppo musicale, fuori dai finestrini appaiono
improvvisamente i palazzi e gli edifici di una città sconosciuta, mi
addormento, poi sento qualcuno che mi scuote la spalla, è Alessio, è seduto
davanti a me e mi dice che dobbiamo scendere, quando siamo fuori dal treno mi
accorgo che non è la stazione giusta ma non sembra avere importanza – sono per
strada e c’è un uomo bengalese che sta correndo mentre un altro lo insegue urlando
di fermarlo, riesco a bloccarlo quando mi passa accanto e in mano ha un
portafogli rubato, lui si mette a piangere dicendo che gli dispiace, ci
raggiunge anche l’altro e cominciamo a camminare insieme, ci fermiamo davanti a
un albero e uno di loro tira fuori da dietro il tronco un fucile e una pistola
finti, me li fanno vedere e mi viene da ridere, poi quello che avevo fermato mi
dice che il portafogli era il mio, mi metto una mano nella tasca posteriore dei
pantaloni ed è vuota – continuiamo a camminare lungo strade diverse, li sto
seguendo perché vogliono farmi conoscere il loro capo, arriviamo davanti a una
serranda abbassata, bussano, qualcuno la apre, entriamo, c’è un uomo con i
baffi seduto su una poltrona, una giovane ragazza orientale inginocchiata al
suo fianco, lui mi fa cenno di accomodarmi su un divano, mi dice il suo nome,
poi inizia a parlare senza emettere alcun suono.
martedì 24 ottobre 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
freewheelin' #82
Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...
-
I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
-
Le attese nel sottosuolo e quelle in superficie e grandi uffici in cui il tempo si sgretolava in rumori e sequenze e rumori elettronici - ...
-
C’era Alain in una stanza, avevamo un meeting segreto ed eravamo seduti ai due lati di un tavolo, poi lui si era alzato e aveva preso un d...
Nessun commento:
Posta un commento