domenica 12 agosto 2018

Aberystwyth #5

Avremmo imparato a vivere nel passato e a respirare ricordi come fossero ora, c’era un legame alchemico fra tutto quello che era successo e il presente, potevo scivolare su attimi fuggiti che ancora pulsavano di vita, guardare in uno specchio i riflessi di ogni momento trascorso e vederli espandersi in sequenze di immagini, emozioni, discorsi, volti, paesaggi, intimi e infiniti collegamenti con ogni secondo che era stato aria, un momento di assoluta lucidità in cui ti guardi intorno e sai di essere in un sogno  in cui ogni risveglio è un’altra possibile storia, che racconterai quando le lettere saranno forme nella tua mano, guardavo Gavin negli occhi mentre parlavamo di cinema, sbronzandoci e cercando collegamenti che sapevamo bene giocare con significati di assurda logicità, lo scrittore era seduto davanti a me, al tavolino vicino alle grandi vetrate, beveva una pinta e osservava se stesso scrivere e le bambine danzare nella loro innocenza, il campus universitario in cui qualcuno teneva corsi di scrittura creativa e ingurgitava acidi durante le lunghe notti invernali, le piccole case al di là del ponte dove studenti affondavano la propria mente in libri di materie occulte, c’era sempre qualcosa da attraversare, punti di rottura in cui far saltare in aria ogni certezza, improvvise distruzioni e elaborati piani di fuga, le traumatiche svolte nel corso degli anni, le stanze in cui mi ero rinchiuso a parlare con gli altri erano crollate in macerie di echi, di parole non ne possedevo più neanche una e tantomeno di voglia di comunicare, chissà se le persone intorno la vedevano la sottile pellicola di argento e nitrato che mi circondava, avevo ancora sorrisi e gioia e coscienza di quanto ogni singolo respiro fosse l’espressione stessa di uno stupendo dono, quello di essere reale e fare parte dell’esistenza, l’amore che avevo provato e lasciato andare via, il sentirsi finalmente liberi da tutti i battiti del proprio cuore, le ferite che portavamo con noi attendevano una luce di quiete e calma che le rendesse brillanti e visibili nelle nostre notti di abbandono e speranza.

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