Stanze di alberghi, una mascherina nera sugli occhi, un ragazzo con una videocamera digitale in mano, sono sdraiato su un letto, sotto le lenzuola, Robyn entra dalla porta senza parlare, vestito da donna, il ragazzo continua a riprendere, scene di un film erotico privato, osservo la mia immagine, il mio doppio onirico, su uno schermo televisivo degli anni cinquanta, sono seduto su un divano, una ragazza al mio fianco, i suoi piedi velati da calze nere scivolano sul mio volto, li bacio, sono così morbidi, poi le accarezzo le gambe, lei mi sussurra se voglio un acido, annuisco, lei prende una piccola scatola di plastica colorata, la apre e mi passa un minuscolo cartoncino, lo metto sotto la lingua, poi la bacio sulle labbra, mi alzo ed esco dalla stanza, cammino per i corridoi di un hotel, perdendomi in essi. Partenze, automobili ferme in attesa, giardini proibiti, David cha salta una staccionata, si gira e mi sorride, i bagagli da sistemare, tutte le case in cui non ho mai vissuto, una voce che mi chiama da lontano, dicendomi di tornare, poi il rumore della pioggia e finestre disegnate su muri di ricordi.
venerdì 5 ottobre 2018
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