martedì 2 giugno 2015

camminare #3


Illusioni di neve, disegnate sulle enormi rocce delle montagne, linee oblique, strati di pietra, scivolano i massi, sui fianchi ripidi, fino ai limiti del bosco, visti da lontano, in una quiete avvolgente, i faggi brillano di luce verde, nella radura, pennellate di giallo sui prati primaverili, il volo ronzante degli insetti, i dolci e armonici richiami degli uccelli, la pelliccia dorata di una volpe, l’immagine che svanisce della sua coda, il sentiero si nasconde fra i tronchi, la mente è un fruscio di aria e foglie, le sensazioni si sciolgono, gli alberi si allungano verso il cielo, vivi e reali e sussurrano le loro melodie, poi le forme si distorcono, si piegano, serpenti di legno, immobili nello spazio, strisciano in alto, verso il cielo, senza toccarlo, senza raggiungerlo, una pelle liscia, ad occhi chiusi, la voce del mondo è un silenzio fatto d’attesa e protezione.

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