L’acqua
ha una voce, mentre scorre scendendo verso la valle, salta dalle rocce, una
caduta che precipita, la voce diventa fragorosa, roca, scrosciante, la luce la
attraversa, moltiplicandone le scintille che provano a fuggire, a liberarsi
dall’acqua, a trovare un’altra voce, silenzioso splendore.
Le
rocce lucide, ostacoli illusori, il fiume le accarezza, scivolandoci accanto in
nuove ed inarrestabili forme, infinita discesa, i morbidi muschi, il bianco
riverbero, il freddo contatto, antico e sensuale - tra gli alberi l’aria
invisibile disegna i delicati movimenti delle foglie, si impara a volare
rimanendo distesi nel vuoto, la paura della caduta evapora nel contatto dei
raggi solari con le gocce di rugiada, ci perdiamo nei dubbi del pensiero, il
bosco insegna a camminare e riposare, i passi e i respiri, echi che si
allontanano, mormora la cascata - tra verdi sussurri.
Nessun commento:
Posta un commento