lunedì 20 febbraio 2017

dream #54



Una grande villa immersa nel verde, luce, alberi, uccelli tropicali, sembra di essere da qualche parte in Sud America, c’è zio Massimo che mi lascia le chiavi, perché deve andare via – è notte, sono con una ragazza dai capelli neri su un divano, in uno dei saloni, davanti ad una vetrata, vedo arrivare, fuori, una macchina, scendono dei suoi amici, poi cominciano a venire tante altre persone ed entrano una dopo l’altra nella villa, non mi sento tranquillo perché non ho la situazione sotto controllo e non conosco nessuno – passano le ore ed arriva la polizia, all’improvviso, le persone cercano di fuggire o nascondersi, la villa è piena di stanze, corridoi, porte e scale, ho una bustina di plastica in tasca, con dentro delle palline di hashish, quando mi accorgo che i poliziotti stanno entrando per fare una perquisizione la butto in un vaso pieno di terra – all’alba mi ritrovo da solo, vado su una terrazza e osservo un’altra villa, più in basso, c’è una piscina e delle persone intorno, alcuni uomini, vestiti in giacca e cravatta, tirano fuori delle armi e iniziano a sparare, corpi che cadono nell’acqua, rientro spaventato dentro una stanza e comincio a sistemare degli oggetti, voglio andarmene il prima possibile ma devo riordinare le camere e chiudere tutto – l’immagine di un’enorme fotografia commerciale simile ad una statua femminile, dai colori brillanti, impressa su una delle pareti della villa – un uomo con un vestito leggero, di cotone bianco, un panama in testa, stiamo aspettando una macchina, la memoria funziona in una maniera strana, mi dice, a volte i dettagli non sono come li ricordiamo e inventiamo storie che crediamo reali – sono in una stanza con il pavimento formato da assi di legno, il soffitto è spiovente, come quello di una mansarda, c’è una finestra orizzontale, una ragazza entra da una porta e ci mettiamo a parlare, seduti su un letto, poi mi fa spogliare e mi indica un gancio su una parete, immagino desideri fare qualche gioco particolare, le chiedo se prima vogliamo fumarci una canna, lei dice di si, prendo una bustina con delle palline di hashish da uno zaino che è sul pavimento, intanto lei esce ed entra Ben, un ragazzo alto, dai lunghi capelli biondi, si siede sul letto e comincia a suonare una chitarra, la stanza adesso sembra più grande e dove il soffitto si abbassa mi accorgo che c’è un altro letto dove Bea e Matty B stanno scopando, guardo Bea negli occhi, mi sorride, sorrido anche io, poi mi stendo sulla schiena sulle assi del pavimento, le pareti della stanza sembrano respirare.

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