giovedì 27 luglio 2017

Cymru #15


Altri schemi e ragnatele mentali e percorsi in cui avevo costretto il tempo a scorrere, i gesti ripetuti che ancora possedevano una loro impronta nel corpo, gli echi dei corridoi di un ufficio, i volti che ignoravo, i discorsi da cui fuggivo impaurito, l’improvvisa apparizione di un meraviglioso e gigantesco albero di limoni, in un cortile onirico, la luce che arrivava obliqua e tenue e quella strana sensazione di solitudine, il ricordo di un bisogno, amici da chiamare al telefono e una stanza silenziosa, le tende viola tirate e la neve fuori e le strade di una città lontana, le architetture trasformate all’interno dello spazio fotografico, quelle linee erano un linguaggio d’immaginazione che attendeva di essere trascritto da qualche parte, mancavano personaggi e dialoghi, c’erano possibili sequenze che andavano girate, attori invisibili che si muovevano in attesa di una direzione, il regista rimaneva in disparte, chiuso nei propri pensieri, la proiezione di un film privato, mai visto, creato e distrutto nell’attimo stesso in cui fasci luminosi si perdevano nel buio, uno specchio vuoto, senza riflessi, i giochi che con gli anni abbiamo dimenticato, le ossessioni ricostruite attraverso bizzarri rituali erotici, forme di adorazione primitiva, potevo attraversare il tempo, vedere il tuo volto di ragazza, quegli stessi occhi azzurri che mi guardavano, lo splendore di un’anima che mi aveva accolto dentro se stessa, le  minacce del passato, il tunnel della psiche, la moquette sui pavimenti dove camminare a piedi nudi, i libri sul tavolo della cucina, le sigarette spente, le strisce bianche su una superficie di puri riflessi, i cristalli di ghiaccio impressi sulle dita, vagare tra gli edifici appena costruiti, nascondersi tra le rovine delle vecchie fabbriche, ogni vita che è fuggita oltre la realtà, ogni attimo che hai visto disintegrarsi oltre la vista, hai cercato di rimettere insieme i frammenti, non avevi nessuna idea di come fare, qualcuno ti ha portata in una stanza bianca, ti ha dato un quaderno e una penna, scrivi, ti ha sussurrato, scrivi tutto, ora hai un modo per trasformare il dolore e la paura, per rendere il disordine comprensibile al tuo cuore.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...