lunedì 29 giugno 2020

beat #5 (1998)

Signore ho visto la capacità del Vuoto della reincarnazione - Se in ogni attimo da noi desiderato o semplicemente sperato si verificasse la Possibilità o l’atto della Volontà di trasformarci, nel dominio relativo alla nostra realtà-essenza astrale, nell’ essenza dell’altro Essere, noi potremmo vivere e sentire la sua incarnata dimensione vitale e quindi assistere alla Relativa-relatività-che-tutto-stravolge-negli-infiniti-piani-di-visione-o-punti-di-vista. Ma il segreto che mi è stato rivelato insegue queste chimere e quindi se io dovessi morire nella mia realtà esistenziale secondaria, quella dell’essere nella cui Essenza ho infuso la mia presenza astrale, la mia realtà esistenziale primaria, quella dell’essere corporeo vivente chiamato dal dio di tutte le acque Uomo, sarebbe immediatamente usurpata, vinta e dominata dall’Essenza dell’essere nel quale la mia presenza astrale è rimasta intrappolata per l’eternità dorata, che ovunque torna, seguendo le tracce del cerchio e ruotando vorticosamente intorno e sempre più lontano dal centro -  quali pensieri raggiungono la mia mente a farmi dimenticare l’eternità dorata che secondo alcuni saggi cinesi dell’Età aristotelica, quando gli uomini raccontavano ancora la notte ai loro figli lungo i sentieri cosparsi di fuochi - le parole e la morte del vecchio Socrate - é il motore primo, la causa sui del divino, dell’Ente-che-vuol-significare-tutti-gli-Enti, o Singolo, il monolite nero di 2001 che rimane impassibile davanti alle urla e alle preghiere dell’uomo-scimmia dell’età preistorica, quando le armi dei nostri padri erano ossa di altri padri e tra fratricidi e sangue grondante dalle grate delle lacrime noi figli orfani di nobiltà nascevamo e sanguinavano subito le nostre mani nell’ afferrare il Coltello Tagliente che tagliando il nostro cordone ci ha separato irreparabilmente dal nostro amniotico oceano di paradisiaca vita-non-vita nella quale galleggiare in quello che fuori dai limiti del viaggio che ci porta verso la luce (la vita...) chiameremo solamente un mare di noia. 


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