martedì 24 febbraio 2015

freewheelin' #20

I miserabili uscivano di notte, con il buio, scivolavano lungo le pareti, trascinando i loro carrelli della spesa, in fila, arrivavano vicino ad un cassonetto, accendevano le piccole luci elettriche allacciate sulla fronte, i fasci luminosi, deboli e tremolanti entravano nelle bocche aperte dei cassonetti, illuminando stomaci fetidi e metallici, pieni di rimasugli di plastica, vetro, oggetti rotti, avanzi si cibo, i miserabili cercavano, spostavano, scavavano, con un lungo spadino ricurvo riuscivano a spingersi in profondità, quando qualcosa li interessava la tiravano fuori e la mettevano dentro il carrello della spesa o in un passeggino, poi continuavano, verso il cassonetto successivo, così ogni notte, una lenta processione di uomini e donne vestiti di stracci, le bocche sdentate, l’odore dell’alcol che impregnava corpi e vestiti, parlavano lingue sconosciute, i volti ghignanti si dissolvevano all’alba nel fumo delle loro sigarette.

Il bambino camminava sul terrazzo, sotto un cielo nuvoloso e un sole che si divertiva a nascondersi, il bambino aveva in mano una chiave, con un pendaglio colorato ad una estremità, avvicinava la chiave a qualsiasi cosa, vasi, piante, sedie, tavoli, cercando dove infilarla, poi continuava a camminare, ogni tanto mi guardava negli occhi, lo seguivo, senza intervenire, il bambino è entrato in una stanza ed è arrivato fino ad un comodino appoggiato ad un muro, mi ha guardato, ha sorriso, ha infilato la chiave nella piccola serratura del comodino, si è seduto per terra, in silenzio, mi sono avvicinato, ho girato la chiave, seduti su una spiaggia guardavamo insieme il mare fuggire.



Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...