giovedì 13 ottobre 2016

dream #44

Io e Marco entriamo in un palazzo, attraversiamo una grande stanza, una specie di hall di ingresso, vedo Matteo con un secchio e uno straccio in mano, immagino lavori lì, cerco un bagno perché devo pisciare – Arrivo in un altro ambiente, è abbastanza scuro, tonalità di vernice bluastre e notturne sulle pareti, ci sono delle scale, un uomo mi ferma, mi chiede dove sto andando, gli rispondo che ho bisogno di usare il bagno, lui mi dice che non è possibile, crede che sia un tossico e che voglia andare a bucarmi, gli dico che non può proibirmi di passare e comincio un lungo discorso, poi si apre una porta ed escono Barbara e Cristina, mi passano davanti senza riconoscermi e si dirigono verso un’altra porta, prima di attraversarla si fermano e poi tornano indietro, Barbara mi viene incontro e ci abbracciamo, sento il suo corpo contro il mio, il suo respiro, non so per quanto tempo rimaniamo così, non riesco a staccarmi, a lasciarla andar via, ci vediamo dopo, mi sussurra in un orecchio, dove? Al Dome, le do un bacio sulla guancia e poi ci separiamo, l’uomo che prima mi aveva fermato dice che adesso posso passare, io e Marco saliamo le scale ed arriviamo ad un’altra stanza, altre porte, corridoi con moquette dai colori scuri e opachi, nessuno in giro, dico a Marco che forse è meglio se torniamo indietro, che non ho voglia di stare lì – Camminiamo in un vasto cortile con alte facciate di edifici lungo il suo perimetro, alcuni ragazzi ci salutano – Siamo dentro una macchina, Marco sta guidando, mi allaccio la cintura di sicurezza, lui accelera, entriamo in una galleria, luci stroboscopiche pulsano nella velocità che ci inghiotte.

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