sabato 22 ottobre 2016

le alte torri #61


C’era il rumore dell’acqua che usciva dalle fontane di pietra e cadeva in basse piscine che la raccoglievano, misi la mano dentro una di esse e sentii il fresco invadermi la pelle, alzai gli occhi e la luce donava grazia agli archi e alle colonne, riflessi dorati e disegni, c’era l’odore degli aranci e dei fiori, colori che nascevano improvvisi, i giardini in cui camminare in silenzio – Mansour si avvicinò nel suo abito bianco, mi salutò a bassa voce, parlava sempre in un modo quasi impercettibile, sapeva che le parole avevano ben poca importanza, non bisognava mai gridarle o urlarle, il suo tono era pacato, calmo e aveva lo stesso suono dell’acqua che usciva dalle fontane. Passeggiammo dentro gli ampi saloni, osservando gli uomini in preghiera, mi chiese se desideravo qualcosa, gli dissi che non volevo più nulla, era tutto qui, in ogni momento, non c’era mai un altro luogo in cui volessi essere, mi sorrise, capendo quello che stavo dicendo, lo seguii dentro una stanza in penombra, ci sedemmo per terra, su dei tappeti, qualcuno portò del tè e qualcosa da mangiare, un sapore dolce, di miele e spezie e frutta secca. Chiusi gli occhi e mi addormentai su dei cuscini morbidi e delicati, il tempo sembrava essere scomparso, da fuori arrivavano richiami di uccelli e il continuo e familiare suono dell’acqua.

E’ ora di andare, disse Manosur, quando mi fui di nuovo alzato, dove? Gli chiesi, lui non rispose, hai trovato quello che cercavi? Continuò, si, risposi, bene, disse lui, scostò una tenda azzurra e mi fece vedere una porta. La aprì, odore di arance e spezie, sai dove trovarmi ogni volta che lo vorrai, ci stringemmo la mano, mi voltai e attraversai quella soglia.

Nessun commento:

Posta un commento

dream #143

  Su una spiaggia, in una località balneare, lungo le coste del Galles, ero da solo e mi sono tuffato nell’acqua, c’erano delle correnti che...