sabato 1 ottobre 2016

Cardiff



Ero tornato a vagare per le strade di un’altra città, le ennesime persone che mi scivolavano addosso. Stavo iniziando ad avere timore a guardare le donne, soprattutto di notte, nei loro vestiti corti e attraenti mentre io avevo sempre gli stessi jeans sformati e una maglietta bianca. Alcune volte pensavo che i tipi della security non mi avrebbero fatto entrare nei locali, ma ancora non era successo. Camminavo e cercavo di concentrarmi sul presente e ogni volta che i ricordi tornavano a danzarmi nella mente mi fermavo un attimo, respiravo e poi riprendevo a camminare e la notte diventavo solo un’ombra che si muoveva nel buio e in un parco ho bevuto una confezione da quattro di birra e ho percorso un sentiero e sono arrivato vicino a un fiume e c’era un piccolo fuoco acceso sulla riva e nessuno intorno, mi sono chiesto chi lo avesse fatto e l’ho iniziato a guardare, poi sono andato a prendere altri rametti e l’ho alimentato e lui brillava accanto all’acqua che scorreva, la mia esistenza, pensavo, doveva andare via così, non doveva rimanere niente, nessun residuo, nulla a cui potessi aggrapparmi, lascia andare via tutto, mi ripetevo, lascialo andare.
Sono tornato indietro e in un prato ho trovato una mezza canna d’erba, l’ho fumata ed era buona e così mi sono perso nel parco con gli alberi che parlavano nel vento con la loro voce di foglie. Poi, per strada, le altre ombre hanno iniziato a riconoscermi e a salutarmi e sedevano negli angoli delle vie o attaccati a un muro, chiedendo l’elemosina e cominciavo a sentirmi come loro. Era difficile abbandonarsi, ci stavo provando, scioglievo i nodi del passato, giorno dopo giorno, c’erano attimi di estasi luminosa, improvvisi e magnifici, c’erano così tanti volti intorno, così distanti e fuggevoli, era un mondo che non capivo e di cui non volevo fare parte, soprattutto nelle città, tra i palazzi di vetro, perché lì appartenevo a quelle architetture dell’inconscio e in esse mi perdevo, costruivo le torri del mio abbandono, splendevo nei riflessi del giorno, avrei solo dovuto sedermi in una di quelle strade, chiudere gli occhi, respirare e sorridere, senza opporre più resistenza a nulla.

Nessun commento:

Posta un commento

dream #143

  Su una spiaggia, in una località balneare, lungo le coste del Galles, ero da solo e mi sono tuffato nell’acqua, c’erano delle correnti che...