Letti sfatti, porte sfondate, lenzuola strappate, coiti ammuffiti, ragnatele di pensieri inesistenti, cronache del secolo passato, di ciò che ne è rimasto, lapidi funerarie, cipressi ai lati della strada che portava al camposanto, le processioni, gli idioti sulle sedie a rotelle, le preghiere, le croci, la bava alla bocca, le fotografie che ritraggono i morti, la lenta agonia delle stagioni svanite, mosaici di una malinconia infinita, piastrelle distrutte di cessi intasati, ragazzi che si masturbano in fila, i giornali pornografici sotto la maglietta, schizzi di sborra a pitturare le pareti avide dei segreti di adolescenti arrapati, una donna in divisa che li chiama uno ad uno, osserva le erezioni, decide chi avrà diritto a un orgasmo e chi dovrà ancora aspettare una settimana nell’agonia delle sue tentazioni, la stanza della castità forzata, le dottoresse con le gonne corte e le calze velate, mentre ti mostrano i loro piedi, lasciandoti in uno stato di costante e pulsante frustrazione - Non seguire le direzioni erotiche di queste fantasie, di queste ossessioni, interruzioni visive nello spazio millimetrico fra un’immagine feticistica e un’altra - Poi tornava la luce e io dimenticavo come ero arrivato fino a qui, pioveva e il cuore era gelido, le puttane scendevano in strada, i loro protettori fumavano sigari nel caldo di un locale di sorrisi stagnanti, la cena era servita in una camera piena di fumo e specchi in frantumi, aspettavamo che arrivasse il nostro turno, per varcare la soglia e inginocchiarci di nuovo.
domenica 11 aprile 2021
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freewheelin' #82
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