sabato 3 aprile 2021

Orgiva #29

Sarei dovuto venire qui quando avevo ventanni e perdermi nella luce o fra le gambe e le tette di qualche giovane ragazza, qualcosa si era smarrito nel mio cuore, i desideri adesso erano più opachi e la presenza femminile anche se a volte piacevole e leggera dopo un pò diventava asfissiante, carica di preoccupazione, incostante, mortale - Mi ero lasciato dietro così tante cose e persone e non volevo percorre di nuovo quelle vie - C’erano degli zingari che vivevano dietro al Viejo Molino, credo che occupassero un intero palazzo, vendendo sostanze stupefacenti e facendosi i cazzi loro e delle loro famiglie, il luogo aveva un’aurea di sporcizia e squallore e una quantità di storie che avrei potuto inventare al suo interno - Avevo trovato un’intera collezione di corti di Charlie Chaplin nella barca di legno vicino a El Morreon, dove la gente lasciava un pò di tutto, inoltre mi ero preso un paio di scarpe da donna, qualche reggiseno e un tanga per le mie attività feticistiche e masturbatorie, era stata un buona giornata, a camminare e respirare, senza rotture di coglioni, poi mi ero seduto su un muretto ed era passato un gregge di capre e il loro odore, così intenso, pungente e floreale mi aveva colpito le narici e a occhi chiusi mi ero ricordato delle capre di Samara e di tutte le botte che gli avevo dato, soprattutto a una, la più caparbia e testarda. 

Un paio di notti fa avevo sognato di picchiare Sara mentre eravamo a letto e più o meno avevo provato la stessa sensazione. Era qualcosa di animale la violenza e così il sesso e la prima non apparteneva alla mia anima anche se a volte, le circostanze, mi costringevano a mostrare la mia istintualità, non so se le capre la avessero apprezzata ma alcune signore sembravano decisamente goderne.

 

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