mercoledì 14 aprile 2021

Orgiva #33

 C’era un’inquietudine nel cuore ed era la fine di qualcosa che ci apparteneva a tutti e la sensazione che nulla sarebbe stato uguale a prima anche se nessuno sapeva quello che sarebbe venuto dopo e se sarebbe stato migliore o peggiore.

La stupidità umana non la potevamo cambiare, né farla scomparire ed aveva ragione Camus e a me pareva che più si parlava, più si discuteva, più si lasciavano la lingua e la bocca libere di creare parole e più il rischio di aumentare il livello di idiozia generale cresceva - Eppure le mascherine avrebbero dovuto diminuire questa esigenza malata di comunicare, soprattutto quando non c’era un cazzo da dire, cioè quasi sempre e invece la gente sembrava non capire questa opportunità, sembrava non capire che era arrivato il momento di smetterla con tutto quello che ci aveva contraddistinto come specie fino adesso, cioè una montagna di merda e che forse eravamo davanti a una possibilità di evoluzione, ma le scimmie non la vedevano, non volevano afferrarla e non c’era nessun monolite a istruirle e continuavano con i loro giochi circensi nello zoo decadente di una morale in rovina.

Ancora droghe, ancora alcol, ancora donne con la voglia di chiacchierare di mattina, di parlarti dei figli, dei problemi, della loro vita e quale era la ricompensa? Che aprissero le cosce? La situazione non sarebbe mai migliorata, uomini soli ai tavoli di un bar a fumare sigarette e bere caffè corretti, anche loro a parlare, con rassegnazione nello sguardo e una sublime consapevolezza di stare invecchiando e di avvicinarsi alla morte e di lasciare andare via tutto quanto, quello che ci è appartenuto e mai è stato nostro, quello che abbiamo perso, il senso di una esistenza, quello che per molti era il denaro a dettare, su conti correnti, bonifici, stipendi, eredità, i soldi come etica quando tutti i valori morali se ne erano andati a puttane, abilmente cancellati e sostituiti e poi hanno inventato nuovi modi per fregarci senza neanche il bisogno di nasconderli e più erano evidenti e inutili e più le persone li cercavano e li volevano e si sarebbero fottute a vicende per averli.

Reinventarsi la vita sarebbe stato un atto di rivolta, un manifesto esistenziale, lo avrei fatto da solo, perché dagli altri era sempre meglio tenersi lontani, questo gioco era solo uno stupido e passeggero contatto di ombre che qualcuno aveva ancora il coraggio e la disperazione di chiamare amore.


Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...