giovedì 8 ottobre 2015

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In breve, quand'ebbi "violentato" Mauricette, sentii attraverso la carne meglio di quanto non avessi capito razionalmente a qual punto il piacere e il dolore fossero necessari alla sua voluttà. Ricordai l'ultima delle sue confidenze o piuttosto delle sue tentazioni e, come se stessi sfiorando una donna sensibile alle carezze, martoriai le labbra così tenere di quella verginità che amava i morsi. Le martoriai tra le dita, senza dubbio più a lungo e più crudelmente di quanto Teresa non le avesse morse, poiché dopo qualche minuto di una sopportazione e di un'eccitazione sessuale straordinarie, Mauricette scoppiò in singhiozzi. Non dimenticherò mai quell'istante per tutta la vita.
Non fu che un istante. Subito dopo, sempre singhiozzando ma voltandosi per stringersi a me, mi disse, mi gridò, bocca a bocca tra mille baci:
"Scusa! scusa se piango! scusa!... ma vuoi star zitto! sono io che mi vergogno! Ah, come mi torturavi bene! era bello! ho goduto come se stessi per morire! e poi... non so perché... ho pianto come un'idiota!... è che tanto... è che tanto..."
L'udii rantolare, come se stesse soffocando; poi scoppiò nuovamente in singhiozzi, mi strinse con tutta la forza che aveva, e con un accento mirabile lanciò questo grido d'amore:
"Mai nessuno mi ha fatto tanto male!"

pierre louys
figlie di tanta madre



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