In breve,
quand'ebbi "violentato" Mauricette, sentii attraverso la carne meglio
di quanto non avessi capito razionalmente a qual punto il piacere e il dolore
fossero necessari alla sua voluttà. Ricordai l'ultima delle sue confidenze o
piuttosto delle sue tentazioni e, come se stessi sfiorando una donna sensibile
alle carezze, martoriai le labbra così tenere di quella verginità che amava i
morsi. Le martoriai tra le dita, senza dubbio più a lungo e più crudelmente di
quanto Teresa non le avesse morse, poiché dopo qualche minuto di una
sopportazione e di un'eccitazione sessuale straordinarie, Mauricette scoppiò in
singhiozzi. Non dimenticherò mai quell'istante per tutta la vita.
Non fu
che un istante. Subito dopo, sempre singhiozzando ma voltandosi per stringersi
a me, mi disse, mi gridò, bocca a bocca tra mille baci:
"Scusa!
scusa se piango! scusa!... ma vuoi star zitto! sono io che mi vergogno! Ah,
come mi torturavi bene! era bello! ho goduto come se stessi per morire! e
poi... non so perché... ho pianto come un'idiota!... è che tanto... è che
tanto..."
L'udii
rantolare, come se stesse soffocando; poi scoppiò nuovamente in singhiozzi, mi
strinse con tutta la forza che aveva, e con un accento mirabile lanciò questo
grido d'amore:
"Mai
nessuno mi ha fatto tanto male!"
pierre
louys
figlie di
tanta madre
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