Un
fermoimmagine delle alte torri, in controluce, in un forte contrasto di bianchi
e neri, cammino sul mio sentiero dorato, seguendo le mappe mentali che mi ero
preparato in precedenza. Anelli fallici di costrizione ed energia sessuale
trattenuta. Il fermoimmagine dei lamapadari appesi lungo le volte di una
galleria, accanto alla piazza del mercato, passeggiando sotto quegli archi,
scivolando sul pavimento, gli amici di Pavel che mi accompagnano in silenzio, i
pensieri circolari della droga, le occhiate di riconoscimento, i gesti
stabiliti dal linguaggio dei tossici.
Nel
quartiere cinese le cose funzionavano alla grande, la crisi economica sembrava
non esistere tra le strade e i negozi e quello che nascondevano - dietro la
facciata apparente delle attività commerciali si celavano traffici più
interessanti, le sostanze venivano smerciate e vendute nei retrobottega, da
vecchi cinesi silenziosi, dagli occhi neri come opali, nei saloni di massaggio
in molti si andavano a far svuotare i coglioni, accolti da piccole ragazze
sorridenti e instancabili, le poche frasi di rito, quasi più nessuno era a
conoscenza del linguaggio del corpo e delle possibilità della pelle, uno dei
vecchi da cui mi recavo a comprare la sostanza mi aveva fatto provare un
massaggio particolare da una donna che conosceva, dopo l’assunzione di una
quantità di polvere rossa, il mio corpo era diventato un puro organismo di
piacere, il vecchio cinese mi aveva detto che dovevo imparare a controllarmi,
se volevo evolvermi, se volevo trovare una libertà dai bisogni costanti e
ossessivi della carne, era una sorta di disciplina, fisica e spirituale. Il
vecchio mi faceva entrare in porte segrete, io continuavo ad imparare. Ma in
molti, quasi tutti, andavano nei saloni solo per una sveltina a basso costo, la
manodopera non mancava, gli affari giravano bene, dietro l’apparenza delle cose
ci attendevano mondi sconosciuti e misteriosi, un pizzico di polvere azzurra e
una nuova prospettiva avrebbe preso forma nella tua mente.
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