I
presagi di un cambiamento, gli odori nell’aria, i colori più intensi, un
orizzonte di calma dorata, i profili degli oggetti, delle persone, delle cose e
degli alberi, in primo piano, mentre vibrano in una delicata armonia, la
superficie di un lago alpino, i cerchi che si allargano lentamente, fino ad
arrivare ad un immobile silenzio, in cui tutto è vivo e reale.
I
giochi delle ombre, il loro trasformarsi, le cosce aperte di una donna, il suo
sesso nudo – e adesso cosa dovrei fare?
Strisce
di coca su un piatto, tiro da una banconota arrotolata, nei film hanno
insegnato a fare così, l’effetto inizia una volta che la coca scende nella
gola, amara. Maggiore concentrazione, maggiore lucidità. Impressioni di luce e
bianca consapevolezza. L’oro del tempo che scorre nella mente. Esperimenti
domenicali.
Le
vibrazioni continuavano al mio interno, espandendosi da un centro di vita, una
sorgente continua di energia, poco sotto lo sterno, un uomo con le gambe
incrociate nella posizione del loto, davanti a me, intonava un mantra, io
ripetevo, fino al punto in cui non c’era più distinzione tra noi, eravamo
diventati un’unica entità, un calore si allargava, una lenta e ronzante marea
di quiete, lievi onde, ipnotiche e in sequenza. Poi silenzio. Nel buio della
stanza ci siamo guardati. Ci siamo capiti. Eravamo stati nello stesso identico
luogo, avevamo lo stesso identico sorriso.
Bentornato
a casa – mi disse in un sussurro.
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