lunedì 17 gennaio 2022

Cigarrones #24

 Era come stare qui e anche altrove, forse più altrove che qui, soprattutto quando tornavo a Cigarrones e me ne rimanevo seduto su uno dei divani luridi&sfondati a guardare le persone, alcune amate, alla mia maniera, altre sconosciute, altre ancora fuggevoli sui confini della mia personalità, sui limiti del mio esistere fra gli uomini e le donne e poi me ne andavo un pò a trovare Vittorio ed era come essere in un teatro all’aperto dove si svolgeva un happening dopo l’altro e mi sembrava fantastico, a volte, solamente poter essere lì, senza che nessuno si aspettasse nulla da me o volesse parlarmi, sorridevo, bevevo birra, scambiavo sguardi, creavo connessioni psichiche, osservavo chi avevo intorno solo per scorgerne la bellezza che appariva improvvisa in un momento imprecisato per poi scomparire subito dopo, una scintilla di luce, un riverbero dorato, poi svanivo anche io, così come ero arrivato, fra le ombre della sera prima che diventassero quelle della notte, ascoltavo gli alberi e le millenarie e misteriose voci delle stelle danzanti nel cielo e avrei sempre dovuto ricordarmi che in questo luogo non esisteva futuro perché non ne volevo nessuno e che ogni giorno avrebbe potuto essere l’ultimo della mia presenza in questo sogno all’interno di un sogno e non dimenticarti, ragazzo mio, che tutto questo finirà un’ennesima volta, ora, adesso, in una rapida decisione, che ti porterà altrove, qui e altrove di nuovo.

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