domenica 26 giugno 2016

Bristol #2


Il sole è un’ostia bianca in un cielo grigio e sconsacrato. Attraverso un parco in una mattina solitaria, uno scoiattolo e la sua sagoma immobile al lato di uno stretto sentiero di pietra, poi i suoi movimenti spiraliformi, le scie luminose che si attorcigliano intorno al tronco dell’albero su cui si sta arrampicando, gli spazi verdi, le colline, un ponte sospeso sul vuoto, altri sentieri, la terra rossa, piante che esplodono come fuochi d’artificio in un fermo immagine psichico, gli echi delle parole risuonano nei pensieri notturni, sempre più lenti, fino ad un punto di arresto, i loro contorni che si confondono in una foschia autunnale. L’ora del tramonto, i colori in lontananza della luce che filtra attraverso le nuvole, i quadri di Constable, camminiamo in un mondo di cui non conoscevamo neppure l’esistenza mentre osserviamo la realtà e la sua improvvisa riproduzione sulla nostra tela mentale.

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