sabato 25 giugno 2016

le alte torri #49



Le tende si moltiplicavano nelle strade, passavano i giorni e le settimane, seguendo un ordine casuale, lungo le mura della stazione, lungo i marciapiedi, gli uomini scuri si accampavano, soffiava un vento carico di sabbia, la notte, visioni del deserto, i fuochi accessi, i canti e le preghiere, dall’alto di una delle torri potevo vedere le loro fiamme ardere, le tende si moltiplicavano, seguendo schemi geometrici, come le colonne che sostenevano le arcate sotto le quali mi ritrovavo a passeggiare, si ripetevano all’infinito, i mosaici dei pavimenti cambiavano forme e composizioni, a volte alcuni tasselli sembravano alzarsi o abbassarsi, potevo saltare da uno all’altro, come in un gioco di bambini - il sole filtrava attraverso la schiuma della birra, la luce si scomponeva in migliaia di scintille, in terrazza, nelle mattine primordiali del mondo, il sole veniva adorato da uomini nudi, il mio corpo sudava, incandescente, energia rossa e pulsante, i gabbiani volavano sempre più lenti, fino a fermarsi nell’aria, la notte, le stelle parlavano attarverso alfabeti dimenticati, la pioggia avrebbe portato via tutto, gli uomini e le donne nelle loro tende, la sporcizia, le malattie, un ultimo bacio prima di chiudere la bocca tra oscenità irripetibili, un esodo di migliaia di corpi che si trascinavano sull’asfalto, una carovana invisibile di tutti i morti che erano affogati nel mare e fra le urla delle onde, camminavano ancora lì sotto, uno dietro l’altro, sarebbero riemersi nei nostri sogni, nelle immagini che la mente cercava di nascondere, anestetici sempre più potenti, per non pensare, per non guardare, le lacrime che scendono dagli occhi di una donna cieca, per capire il dolore del mondo basta solo dare ascolto al proprio cuore.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...