venerdì 18 novembre 2016

hartoderherzlich #5


Lei prende di nuovo lo stimolatore elettrico e mi attacca una pinzetta alla base delle palle, gira la piccola manopola, la corrente arriva, piano, poi comincia ad aumentare di intensità, è molto eccitante, il dolore si espande in brividi azzurri nel corpo, alcuni momenti sono ad occhi chiusi, altri ad occhi aperti, dentro e fuori si confondono, non ci sono barriere, precipito in profondità e mi innalzo, è una sensazione meravigliosa, sento un rumore, come un ronzio, la punta del mio cazzo inizia a tremare, poi l’asta, poi i coglioni, mentre lei fa scendere e salire un vibratore, elettricità e minime oscillazioni velocissime, il mio corpo è scosso da una serie di fremiti, beg me, beg me, sussurra lei, poi una voce roca e bassa che le risponde, la mia voce, anche se non sono io a parlare, please, please, let me cum, I can’t hold it anymore, lei aumenta le vibrazioni e le scariche elettriche, mormorando not yet, not yet, dei gemiti mi escono dalle labbra, il bacino che spinge, sospiri di piacere e dolore fuggono dalla mia bocca, lei mi si siede sul petto, il culo davanti alla mia faccia, le bacio le natiche, è un impulso che non riesco a controllare, geme, mi toglie le mollettine di metallo dai capezzoli, poi li accarezza con la punta delle dita, mi sta facendo impazzire di piacere, scopre tutti i miei segreti, i miei punti deboli e ci gioca, li esplora, ne trae godimento, stringe i capezzoli, forte, mentre le bacio più intensamente il culo, scintille di dolore, splendide e incandescenti, lei si piega in avanti, cerco di raggiungere con le labbra il suo culo ma non ci riesco, sono ad occhi aperti? Ad occhi chiusi? Sono immagini della mia mente? Sono immagini reali? Si scosta le mutandine da dietro e poi schiaccia la sua fica sul mio viso, umida, morbida, il suo odore dentro le narici, ho il cazzo che sta per scoppiare, lei spegne il vibratore, le scariche, invece, continuano ad arrivare, le palle che bruciano, i suoi capelli che ondeggiano lievi sul membro eretto, la desidero, la desidero così tanto, le bacio la fica, un solo dolce e leggero bacio, mi sta offrendo qualcosa di troppo intimo, allora lei si scosta, il volto che si gira a guardarmi, dall’alto, gli occhi che sorridono, i coglioni infiammati, è ancora sopra di me, toglie la pinzetta, il tormento elettrico finisce, giro la testa verso sinistra, il suo piede nudo, non ho più nessuna possibilità di resistergli, inizio a leccarlo, succhio le dita, una per una, lei mi massaggia le palle, il bruciore che si trasforma in un leggero e piacevole fremito, ho i coglioni rasati, molto sensibili, la mia lingua che saetta impazzita fra le dita dei suoi piedi, lei geme, lick between my toes, imagine that space like a little vagina, aumento i colpi della lingua, i suoi piedi sono perfetti, lisci, morbidi, li ho riempiti di saliva, poi lei cambia posizione, si mette di nuovo fra le mie gambe, i piedi sulla mia faccia, accende il vibratore, io continuo a leccare le piante, le dita, a succhiarle il tallone, sto perdendo gli ultimi contatti con me stesso, comincio a staccarmi, a dissolvermi, ogni cosa perde la sua consistenza, è come volare, non avere più peso, la sborra che mi risale lungo l’asta, la sua voce che sussurra, now you can cum, solo pochi, pochi secondi e dalla punta del cazzo esplode una luce bianca e calda, le onde dorate dell’orgasmo, il corpo scompare, la mente si annulla, non sono più su quel letto, non sono più da nessuna parte.
Ritorno nel mio corpo, apro gli occhi, i suoi piedi ancora vicini al mio volto, sono calmo, tranquillo, le do un bacio prima sull’uno e poi sull’altro, poi lei si siede accanto a me, accarezzandomi il viso, ci guardiamo negli occhi are you ok? Yes, thank you, le dico sospirando, dopo un po’ si alza e inizia a slegarmi i polsi e le caviglie, quando sono libero me li massaggio, per riattivare la circolazione, sono rimasti dei segni viola, adoro quei segni, mi siedo nel centro del letto, nella posizione del loto, completamente nudo, consapevole, vivo, presente in questo momento, respiro piano, lei si siede un’altra volta accanto a me, accarezzandomi la schiena, brividi, rimaniamo in silenzio.
Mi giro per guardarla. Lei sorride. Did you like it? Yes, I did

In queste stanze il piacere e il dolore sono la stessa infinita luce, che risplende candida nella profondità del mio essere.

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