il
vuoto si apre improvviso sotto ai miei piedi. cado, senza neanche accorgermene,
un vortice nello stomaco, poi un lampo di buio negli occhi, le
parole muoiono nella mia gola, fiori secchi e tristi, sento l’odore
della putrefazione mentre continuo a cadere, i colori del mondo sfumano nel
grigio, poi nel nero eppure continuo a respirare e a muovermi, il mio corpo
sembra lo stesso di sempre, i miei capelli, le mani e le gambe, gli
occhi. sono in piedi appoggiato ad un muro, ma non esisto più, sono caduto da
qualche parte, quello che rimane di me è solo un involucro di carne e
ossa, sprofondo sempre più veloce in un luogo che credevo non mi
avrebbe più avuto e sono consapevole di questa lenta e inesorabile discesa
e non mi oppongo e vado giù, sempre più giù e l’abisso mi è così familiare, che
non mi fa paura, è solo un caldo senso di desolazione e sconfitta, di perenne
sconfitta, il dolore non mi fa paura, lo conosco così bene, quello dei
sentimenti, calpestati, infranti, derisi, distrutti, quello del corpo,
della frusta, delle mollette, dei colpi sordi, degli schiaffi e degli sputi, lo
conosco così bene il dolore che non mi fa paura, è un oceano caldo e prezioso,
senza stelle, senza luna, senza luci, un oceano caldo e sinuoso e adesso mi ci
sto immergendo dentro fino a quando non rimango senza fiato e continuo a
scendere, soffocando, annaspando, poi l'oceano esce dai miei occhi e
sono lacrime e una dolce sensazione di morte e di perdita e la consapevolezza
più sublime di tutte. la vita è uno scherzo atroce, l’amore è un’illusione
atroce, non rimane che la solitudine e i silenzi e il vuoto siderale che come
idioti cerchiamo in ogni modo di colmare.
se solo fossi notte e oblio.
sangue e ferite.
se solo fossi il buio e la
sua fine.
se
solo il mio cuore fosse pietra.
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